La notizia è passata inosservata eppure dovrebbe far riflettere.
Un gruppo di parlamentari francesi ha fatto analizzare i propri capelli. Oltre alla presenza di “terre rare” ( metalli chiamati le “lanthanide”) sono stati rilevati 45 prodotti (erbicida, fungicida, erbicida) e anche un pesticida proibito in Europa dal 2008, il carbofuran. A parte il fortissimo livello di lanthanide che si spiega con l’uso continuo dei telefoni, tablet, etc, il livello medio dell’inquinamento rilevato nei capelli dei parlamentari che, ragionando sul parametro formazione/istruzione e reddito/qualifica dovrebbero avere mezzi più che sufficienti per poter consumare cibo e usare prodotti di migliore qualità, potrebbe essere esponenzialmente più alto ( e quindi più catastrofico) se esteso a tutta la popolazione.
Parlamentari o meno, il dato rilevante è che l’inquinamento ci danneggia giorno dopo giorno anche se spesso evitiamo di pensarci o tentiamo di ignorare che c’è plastica anche nelle branchie di pesci anche a 10 mila metri di profondità. Il meteo di questi giorni, però, in parte attribuibile anche al riscaldamento della superficie dell’Oceano Pacifico – El Niño – è una spia d’allarme che difficilmente è facile da ignorare.
Ed in previsione dell’aumento continuo delle temperature, varie città, con tantissima fatica, stanno cercando delle soluzioni perenni e non solo temporanee all’allarme che oggi ci colpisce.
Le soluzioni sono tante e molte vengono dalla natura- ecco perché, di nuovo, dobbiamo smettere di ignorare il problema dell’inquinamento.
In effetti, è risaputo che gli alberi, i parchi (Roma per fortuna ne ha molti) e gli spazi verdi hanno un ruolo fondamentale nella regolazione termica dello spazio urbano grazie all’ombra e l’evapotraspirazione cioè al potere rinfrescante del vegetale favorendo anche lo sviluppo della biodiversità e creando corridoi ecologici.
Protagonista delle soluzioni è anche l’acqua che gioca un ruolo essenziale nella sensazione di comfort e freschezza anche se manca in molte città il concetto di fontana “a cielo aperto”, quelle dove ci si può andare a rinfrescare sotto i getti sottili d’acqua con effetto brumizzatore.
Dopo aver fatto il quadro sulle possibili “soluzioni fresche” da implementare e che personalmente andrò a “testare” in questi due mesi perchè ho in previsione viaggi e avventure che condividerò con voi, vi auguro un’estate serena e fresca e ci rivediamo in una nuova veste da settembre.
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