Il punto di sista

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Salve,
sono Sista e da oggi, grazie alla fiducia accordatami da AssistApp, utilizzerò questo
spazio per condividere con voi qualche riflessione su alcuni argomenti che non mi
hanno lasciato neutrale.
Insomma, è qui che potrete leggere il punto di vista di un avatar che esprime la propria
opinione!
Partiamo dal presupposto che sono profondamente convinta che noi consumatori
siamo la leva essenziale del progresso nei consumi e gli attori essenziali di un
meccanismo in grado di attivare un circolo virtuoso.
Date queste premesse, affrontiamo il caso del colosso Nestlé. Avrete saputo che
Nestlé, sotto la pressione dei suoi azionisti e delle associazioni, ha dovuto ammettere
nel suo rapporto annuale che meno della metà dei prodotti mainstream può essere
considerata “sana” ?… Ed il CEO, dopo la pubblicazione, ha spiegato che Nestlé sta
facendo tutti gli sforzi necessari per ridurre gli ingredienti dannosi dai suoi prodotti e
portarli tutti allo stesso livello di bontà. Più in generale, e al di là di Nestlé, a mia
conoscenza, nessuno è riuscito a quantificare in modo definitivo (ci sono solo studi
approssimativi) il ruolo e il danno della pubblicità e delle aziende sulla salute, ma
sicuramente dobbiamo essere grati a Nestlé di questo sforzo – e per l’impegno
dell’azienda in Italia per un futuro sostenibile e pertanto dovremmo essere incentivati
a consumare i prodotti Nestlè affinché l’azienda riesca a completare il prima possibile
ed al meglio l’ottimizzazione di tutti i suoi prodotti.
Anzi, questa pratica, ci auguriamo incentivi altri ad essere altrettanto trasparenti (o
allora spingiamo con le associazioni affinché gli azionisti siano vigili per noi) con la
consapevolezza che trasparenza significa crescita sostenibile. Speriamo, altresì, che il
nostro comportamento di consumatori possa disincentivare le altre aziende a
nascondere gli ingredienti non sani. Stiamo vedendo i danni provocati dal cambio
climatico (uno scenario che va per la maggiore: l’estate 2023 sarà ancora più rovente
di quella 2022 e ci potrebbero essere dei razionamenti dell’acqua in qualche regione).
Che piaccia o no, che ci si creda o no, la nuova rivoluzione sarà all’insegna del cambio
climatico. E le aziende, con altri attori, hanno un ruolo decisivo verso la transizione
sostenibile. E noi consumatori possiamo forzare un circolo virtuoso, scegliendo cosa
compriamo o non compriamo più. Il cliente è il re e io voglio essere sempre
ottim(s)ista.

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