La «generazione sandwich» è l’espressione coniata dai demografici inglesi per la categoria dei quarantenni e cinquantenni , a volte esteso anche ai sessantenni che devono accudire quotidianamente sia i loro genitori anziani spesso malati che i loro figli a volte ancora bambini. Anche quando sono fortunati ad avere una badante, il loro impegno è costante: devono gestire gli appuntamenti medici e l’amministrazione domestica per i genitori (pagare le bollette, ritirare i medicinali, sostituire la badante un giorno a settimana, affrontare le emergenze, etc) ie badare ai figli nel sostegno dei compiti degli figli, nella gestione della casa, della famiglia, della coppia ed ovviamente devono anche lavorare.
Numerosi rapporti rivelano che questa generazione è più soggetta al burn-out e deve spesso ridurre il proprio tempo di lavoro (e quindi salario) per poter portare a termine tutti i compiti della giornata. A volte gli equilibri familiari si rompono perché il tempo scarseggia e bisogna tralasciare anche parti importanti della propria vita sociale e familiare per dedicarsi a chi è più fragile. Inoltre la solidarietà intergenerazionale tra figli e genitori anziani va da sé e fa leva sul senso della colpa e della morale. Ma come avevo indicato nell’editoriale sull’educazione finanziaria, la situazione diventa ancora più complicata quando i genitori anziani non hanno mezzi sufficienti o non hanno previsto un budget per l’età avanzata in stato di salute precario. Perchè? perchè sono i figli che devono sostenerli anche economicamente
Sarebbe auspicabile un intervento più deciso delle autorità competenti in questo campo per dare sollievo a questa generazione sia in termini di “tempo” che in termini “economici”. La mancanza di badanti “abbordabili” si fa sentire crudelmente. Le associazioni del terzo settore, nel campo della solidarietà, possono giocare un ruolo fondamentale anche con volontari per sostenere le famiglie. Ci sono in Europa modelli di convivenza intergenerazionale fra studenti accolti da persone anziane che non pagano l’affitto ma aiutano le persone anziane, soprattutto di notte, e liberano un pò di tempo ai figli. Ma la differenza la possono fare soprattutto le assicurazioni e le banche che mettono a disposizione fondi specialmente dedicati all’età avanzata e coprendo i costi annessi. Se sono alla portata di tutti sennò rimangono un privilegio per pochi. Non so quali possono essere le migliori soluzioni, so solo che questa problematica della “generazione sandwich” è chiamata ad aumentare in modo esponenziale e va affrontata al più presto.
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